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Il miliardo messo a disposizione dal Masaf con il ddl “Coltivaitalia” è un segnale importante e tempestivo.
È questo il commento a caldo di Confagricoltura alla presentazione dell’intervento approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 24 luglio e illustrato dal ministro Lollobrigida al termine della seduta a Palazzo Chigi.
In attesa di analizzare nel dettaglio il "collegato agricolo", Confagricoltura coglie quindi positivamente il fatto che il ministro Lollobrigida abbia messo in atto una misura a supporto degli agricoltori, in particolare in tre settori - olivicolo, produzione di cereali e proteine vegetali e allevamento – che rappresentano asset fondamentali per la competitività dell’agricoltura italiana, così come lo sono le nuove generazioni, a cui sono destinate anche delle risorse.
La Confederazione auspica, tuttavia, che attraverso il confronto in Parlamento si possano apportare miglioramenti alla misura.
Il provvedimento prevede uno stanziamento di circa 1,05 miliardi di euro e ha come principali obiettivi:
rendere più solido il sistema agricolo nazionale, attraverso il sostegno a investimenti infrastrutturali e il potenziamento delle filiere produttive, in particolare favorendo l’integrazione tra imprese agricole e industrie agroalimentari nel settore del frumento;
aumentare la produzione di carne bovinaproveniente da allevamenti italiani;
valorizzare i contratti di filiera nel settore zootecnico, per rafforzare la cooperazione tra i diversi attori della catena produttiva;
favorire l’imprenditoria giovanile e femminile, incentivando l’avvio e lo sviluppo di nuove attività in agricoltura;
sostenere le aziende agricole, della pesca e dell’acquacolturacolpite da crisi dovute a malattie delle piante e degli animali, e mitigare i danni indiretti legati alla diffusione della peste suina africana;
facilitare l’accesso dei giovani ai terreni agricolidi proprietà dell’ISMEA, promuovendo il ricambio generazionale;
definire linee guida per il recupero di terreni incolti o abbandonati, con l’obiettivo di aumentare la produzione agricola, rafforzare le filiere locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne;
promuovere la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, integrando strumenti digitali e sistemi di intelligenza artificiale a supporto delle aziende sperimentali;
snellire la burocrazia per gli operatori del settore, inclusi quelli del comparto vitivinicolo e ovicolo, evalorizzare la produzione di olio d’oliva vergine.