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CEREALICOLTURA
06.06.2025 - 12:08
La tradizionale giornata di prove in campo organizzata nelle campagne di Quistello dal centro di raccolta Albaverde, andata in scena pochi giorni fa, è stata l’occasione perfetta per fare il punto sulla campagna 2025 del grano.
Premesso che per parlare di rese e produttività è ancora presto (l’orzo verrà raccolto non prima di 10/12 giorni, mentre per il frumento si andrà a fine mese), è possibile capire però che tipo di annata dovranno affrontare i cerealicoltori mantovani.
In primis va detto che le superfici sono in aumento rispetto alla scorsa campagna (quando, a Mantova, si seminarono 9.640 ettari di grano duro e 20.480 ettari di grano tenero): «Complessivamente – spiega Marco Gorni Silvestrini, consulente per Barilla – per il duro siamo a +6/10% rispetto ad un anno fa, e anche il tenero è in aumento. Ho sentito qualcuno addirittura parlare di +20%, ma quelli sono dati troppo ottimistici».
Frumento in aumento dunque, e a farne le spese sono il mais e la soia: «Negli ultimi anni – spiega Massimo Battisti, responsabile dell’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – coltivare mais è spesso un affare in perdita, come abbiamo più volte ribadito alle istituzioni. Per tale motivo, i cerealicoltori si stanno rivolgendo sempre di più verso il grano, che al momento offre maggiori certezze».
A patto che si lavori bene: «Quanto vedo in campo in questi giorni – spiega Franco Gobbi, del centro di raccolta Albaverde – non mi fa propendere per l’ottimismo. Le abbondanti piogge invernali e le semine ritardate non hanno giovato, ma ritengo che, sempre più, stiano venendo meno le buone pratiche agricole. Gli agricoltori tendono a rinunciare a qualche operazione colturale e alla difesa dalle malattie, illudendosi di risparmiare. Ho visto molti terreni non preparati adeguatamente o con ristagni: sono fattori che possono far perdere fino al 15/20% a livello di rese e qualità».
«Chi ha lavorato bene negli scorsi mesi – aggiunge ancora Gorni Silvestrini – oggi ne beneficia, ma chi non l’ha fatto è penalizzato da malattie come ruggine gialla e septoria».
Buone pratiche dunque, senza dimenticare le potenzialità di una filiera come MantoGrano che, oltre ad essere al 100% Made in Mantova, garantisce ai produttori aderenti una premialità aggiuntiva di 1,5 €/q.
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