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APPROFONDIMENTI
09.01.2025 - 12:04
C’è un’agricoltura a due velocità. Quella in campo, che corre sui binari dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico, e quella dietro la scrivania, appesantita da un carico burocratico che, anno dopo anno, si è fatto sempre più pesante.
Ad aggravare ancora di più la situazione arriva ora il nuovo quaderno di campagna informatizzato. In esso andranno inseriti piano di coltivazione, eventi colturali, trattamenti, fertilizzazioni, registro irrigazioni, stoccaggi, macchinari e operatori, con sottocategorie sempre più dettagliate.
«È evidente – spiega il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi – che tale mole di informazioni, il cui flusso non potrà che essere gestito con difficoltà dai centri di assistenza agricoli, si tradurrà in un’ulteriore pesante pratica burocratica per gli agricoltori. Il nostro governo ha inserito molti più obblighi rispetto a quelli previsti dai regolamenti Ue, e punta a farli entrare in vigore addirittura in anticipo rispetto al 2026, limite indicato dall’Europa. Ci opporremo a tale sistema, informando tutti gli operatori».
L’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova ha calcolato concretamente quanto tempo e, soprattutto, quante risorse economiche in più le aziende mantovane dovrebbero investire in virtù di questi nuovi adempimenti.
È stato stimato un impegno pari a circa un’ora e mezza alla settimana, valutato 30 euro all’ora. Considerando circa 80 ore all’anno, si arriva grossomodo a 2.400 euro di media ad azienda di soli costi in più relativi alla burocrazia. Moltiplicando tale cifra per il numero delle aziende agricole presenti in provincia (all’incirca 6.000), si arriva a oltre 14 milioni di euro di aggravio economico, solo per il nuovo quaderno di campagna informatizzato, un adempimento «del tutto inutile».
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