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Le aziende associate possono rivolgersi alle nostre sedi territoriali per ottenere l’elenco di istituti bancari convenzionati.
«Nei giorni scorsi abbiamo presentato all’assessore Fava una proposta per consentire alla Regione di erogare, come avviene da diversi anni, un anticipo dei premi PAC agli agricoltori lombardi. Siamo sorpresi e amareggiati che la proposta in questione, formulata nell’interesse di tutti gli imprenditori agricoli che operano nella nostra Regione, sia diventata l’occasione di una nuova polemica e di un altro rimpallo di responsabilità tra lo stesso Fava e il consigliere regionale Carra». Così Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova, reagisce alla mancata disponibilità della Regione a procedere comunque con l’erogazione dell’anticipo dei premi Pac per evitare che siano gli imprenditori agricoli a pagare le irresponsabilità di ministero e Agea.
Facciamo un passo indietro, tornando alla soluzione presentata da Confagricoltura: «Dopo la chiusura della presentazione delle domande uniche è possibile risalire - dal sistema informativo della Regione - al numero degli agricoltori attivi, così come definiti a livello comunitario e nazionale come unici possibili beneficiari dei premi PAC, e agli ettari che conducono complessivamente – aveva scritto Lasagna a Fava – Si può quindi procedere a una stima del valore medio dei titoli per la Lombardia, anche molto prudente per tutelare il più possibile l’amministrazione regionale, e all’erogazione dell’anticipo calcolato sulla base di questo valore, applicando una percentuale compatibile con l’impegno finanziario che Regione Lombardia può garantire. Tutto ciò, naturalmente, nell’ipotesi che Agea non proceda rapidamente alla determinazione del valore dei titoli. Speriamo vivamente che Fava possa accogliere la nostra proposta».
Niente di Fatto. «Non è possibile procedere all’anticipo della Pac perché manca la base di calcolo sui cui determinare gli importi da erogare, né è possibile determinare un valore medio regionale sia perché il calcolo del titolo e la relativa assegnazione compete al livello nazionale, sia perché il complesso quadro normativo comunitario e nazionale ha introdotto talmente tanti elementi nuovi che determinare un valore è oggettivamente un azzardo e può arrecare conseguenze di grande incertezza anche sul profilo della legittimità». Questa la risposta di Fava a Lasagna che si è detto non intenzionato ad alimentare una polemica «utile solo a sottolineare la distanza che separa la politica dal mondo delle imprese». «Non avendo trovato una soluzione tramite le istituzioni – ha concluso Lasagna – ci siamo già attivati con tutti i principali istituti bancari e abbiamo già quantificato, a dispetto della politica, il potenziale valore dei titoli, al fine di consentire l’erogazione da parte del sistema creditizio di finanziamenti alle aziende che possano sostituire il mancato anticipo della PAC. Si tratta di una risposta concreta e necessaria alle esigenze delle aziende agricole in questo momento di difficoltà, le quali possono già rivolgersi alle nostre sedi territoriali per ottenere l’elenco di istituti bancari convenzionati».