Cerca
FERTILIZZANTI
30.10.2025 - 13:07
I tempi non sono maturi e il cambiamento, così com’è previsto, non è sostenibile per le aziende agricole mantovane.
È la posizione di Confagricoltura Mantova sul divieto di utilizzo dell’urea, il composto azotato ampiamente impiegato per la fertilizzazione dei terreni, che sarà bandito dal 1° gennaio 2028 in tutta la Pianura Padana, secondo quanto disposto dal “Piano nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria".
«Condividiamo l’obiettivo di ridurre emissioni di CO2 con mezzi realistici – afferma il presidente di Confagricoltura Mantova Alberto Cortesi – Ma eliminare l’urea in soli due anni, mantenendo produttività e competitività, non è una cosa fattibile. I costi per le aziende aumenterebbero enormemente, mettendo a rischio la produzione di cibo».
Secondo Confagricoltura Mantova al momento non esistono alternative valide in grado di garantire la stessa efficacia dell’urea.
«La scienza sta lavorando per trovare soluzioni sostenibili – continua Cortesi - L’urea è ancora essenziale per la fertilità dei campi e la qualità delle colture. Chi propone di sostituirla con il digestato dimentica che il potere fertilizzante di quest’ultimo è molto inferiore. Inoltre servirebbe movimentare una quantità enormemente maggiore di prodotto, con un peggioramento del bilancio delle emissioni e costi logistici insostenibili».
Confagricoltura Mantova ha stimato anche l’impatto economico del provvedimento: 150 euro in più per ettaro in caso di sostituzione con altri fertilizzanti e un calo del 45% del valore della produzione agricola nella provincia di Mantova.
«Negli ultimi 20 anni l’uso di fertilizzanti in agricoltura in Italia è diminuito del 26% - conclude Cortesi – Inoltre il contributo dell’urea alle emissioni totali è minimo: solo lo 0,1%. Prima di vietarla serve un piano realistico, basato su ricerca e innovazione, che garantisca sostenibilità ambientale ma anche economica».
I più letti