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Il ministro Lollobrigida in visita a Mantova
News e comunicati ^
 
13 Gennaio 2023


 
«Qui l’agricoltura ha una tradizione fortissima. Non a caso, le prime opere che ho avuto modo di conoscere durante il mio periodo di formazione scolastica sono state quelle di Virgilio, che con le sue Bucoliche e le sue Georgiche ha raccontato per primo il mondo rurale mantovano».
 
È iniziata così, con una citazione del più importante autore latino, nativo proprio di Andes, alle porte del capoluogo, la visita del ministro per l’Agricoltura e la Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida a Mantova. La prima tappa del capo del dicastero di via XX Settembre è stata la Società Agricola Fondo Spinosa, guidata dalla famiglia Lugli e associata a Confagricoltura Mantova.
 
«Tutto quello che emerge da questo territorio, come anche dalle province limitrofe, – ha spiegato Lollobrigida – è di grande profilo e di altissima levatura, a partire naturalmente dalle eccellenze del settore agroalimentare, che può vantare prodotti davvero unici. Lo dicono gli stessi numeri delle Dop e delle Igp che sono presenti in queste zone, che rappresentano l’elemento distintivo sul quale dobbiamo puntare nella nostra attività, politica e sindacale».
 
Proprio sulla qualità il ministro fa un passaggio ben preciso: «Non siamo, e non saremo mai, una nazione forte a livello quantitativo, dal momento che non possiamo certamente reggere il passo con altre nazioni, in quasi nessun settore. Siamo invece una potenza, anzi una superpotenza, della qualità, e dobbiamo difendere in ogni modo questa nostra capacità nel produrre alimenti unici al mondo». Da dove partire? «Dalla biodiversità – spiega Lollobrigida – e dalla possibilità di avere su tutto il nostro territorio, anche a distanza di pochi chilometri, produzioni estremamente diverse tra di loro, e di conseguenza un know-how a livello di trasformazione assolutamente pregiato e differente».
 
È questo il valore aggiunto dell’agroalimentare italiano: «Un fattore che definirei decisamente accattivante per i mercati internazionali, così come per il consumo interno. Dobbiamo investire e portare sempre di più all’estero i nostri prodotti, per dare la possibilità a tanti di mangiare bene e sviluppare sempre di più la filiera agroalimentare. Per far ciò siamo intenzionati a valorizzare ancora e meglio le aziende del territorio nazionale, che sono in grado di innovarsi e di crescere, mantenendo però la qualità come elemento distintivo».





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