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20 Gennaio 2023

Almeno 0,6 miliardi di metri cubi prodotti da qui alla fine del 2023, ed altri 2,3 miliardi entro il 30 giugno 2026. Questi gli ambiziosi obiettivi del decreto ministeriale 340, approvato il 13 gennaio scorso dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che regola l’accesso agli incentivi per l’immissione di biometano nella rete del gas naturale. Decreto che sarà sostenuto da 1,73 miliardi di euro provenienti dal PNRR, e che punta a dare un nuovo impulso alla produzione agricola di energia, in questo caso pulita e rinnovabile.
«Un provvedimento decisamente importante – spiega Maurizio Caligari, presidente della sezione agroenergie della Libera di Cremona – che contribuirà sia ad accelerare il processo di decarbonizzazione dell’economia, sia ad accrescere la sicurezza energetica nazionale. Siamo di fronte a un significativo passo avanti sul fronte delle energie rinnovabili in ambito agricolo».
Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) avrà ora il compito di qualificare gli impianti e verificare la preesistenza dei requisiti di accesso e mantenimento degli incentivi. Nel concreto, dovrà acquisire dal produttore di biometano i contratti di fornitura di gas naturale e biometano e le relative fatturazioni, ai fini del rilascio dei Certificati di Immissione in Consumo (CIC), e provvederà al ritiro (opzionale) ed alla vendita sul mercato del biometano. Il GSE inoltre fatturerà ai soggetti i costi del ritiro fisico dei CIC, nonché le eventuali differenze di prezzo fra la vendita e il ritiro del biometano stesso.
La misura, inserita nella Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4 del PNRR e denominata “Sviluppo del biometano secondo criteri per promuovere l’economia circolare”, è finalizzata a supportare, tra gli altri, la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la riconversione a biometano di impianti di biogas agricoli esistenti.
Gli incentivi previsti dal Decreto verranno assegnati mediante procedure competitive pubbliche (aste a ribasso) e le domande per l’acceso al primo bando dovranno esser presentate, attraverso la sezione dedicata dall’Area clienti dal sito del GSE, dalle ore 12 del prossimo 30 gennaio fino alle ore 12 del 31 marzo 2023.
Permangono però alcune criticità: «Un’analisi più dettagliata – spiega ancora Caligari – mi ha portato ad avere alcune perplessità, in particolare circa l’autoconsumo che deriva dal ciclo del biometano. Il 28,5% della produzione infatti non potrà venire conteggiata alle aziende, che dunque vedranno ridotte le proprie aspettative. Per ovviare a questo problema, per il quale al momento non vedo grossi margini d’intervento, credo si debba puntare sul favorire l’aggregazione tra più aziende agricole, optando ad esempio per lo strumento della società consortile. Questo consentirebbe di unire le forze e spalmare al meglio i costi. Non dimentichiamo che per le imprese si tratta di un investimento ad ogni modo considerevole, e dunque auspico che a livello sindacale si possa lavorare per migliorare ancora la redditività».

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