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Fauna selvatica: oltre 2,3 milioni di euro di danni nell'ultimo triennio
News e comunicati ^
 
14 Dicembre 2022


 
Oltre 2,3 milioni di euro di danni nell’arco dell’ultimo triennio. Non si tratta di siccità, gelate o altre calamità naturali, bensì dei danni causati alle campagne dalla fauna selvatica all’interno della provincia di Mantova. Un vero e proprio bollettino di guerra, che ogni anno costituisce una voce di spesa importante in termini di indennizzi alle aziende agricole colpite. 

I dati pubblicati pochi giorni fa da Regione Lombardia sono emblematici: nel 2022 (nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre) sono state 223 le domande di indennizzo pervenute, delle quali 214 quelle ammesse a rimborso (oltre la metà presentate da Confagricoltura Mantova). L’importo totale dei danni, secondo le perizie effettuate, ammonta a 765.380,14 euro, per una media dunque di oltre 3.700 euro di danni per singola azienda: «Facendo il conto su base annua – spiega l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – abbiamo oltre 2.000 euro di danni al giorno, ma il dato potrebbe essere anche più alto, dal momento che la conta si ferma al 30 settembre. Una cifra imponente, che deve far riflettere, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di risorse che potrebbero essere destinate ad altra funzione, qualora vi fosse un’efficace attività di controllo della fauna selvatica sul nostro territorio».

Le colture più colpite, nel 2022, sono state il mais, con oltre 235.000 euro di danni (pari al 31% del totale), la soia, con 162.000 euro di danno (21,2% del totale), e il cocomero, con più di 130.000 euro periziati (17,1% del totale provinciale). A seguire melone, girasole, frumento e orzo e i vivai.

Le specie più dannose, tenendo conto che in questo conteggio non sono comprese le nutrie, non indennizzabili per norma nazionale vigente, sono nell’ordine le lepri, che hanno causato danni per oltre 166.000 euro, i corvidi (oltre 152.000 euro), i fagiani (oltre 40.000 euro) e i piccioni (oltre 32.000 euro). Il conto dei cinghiali si ferma, per così dire, a 2.678 euro, ma la cifra, alla luce anche dei più recenti avvistamenti, è destinata a crescere rapidamente.

A livello geografico, l’area ATC (Ambiti territoriali di caccia) 6, quella cioè della sinistra Mincio, tra Roverbella e Ostiglia, si conferma quella più colpita, con oltre 253.000 euro di danni. A seguire l’ATC 4 (destra Mincio) con 157.000 euro, l’ATC 3 (zona Sabbioneta-Viadana) con 130.000 euro e l’ATC 1 (da Quistello a Felonica) con 114.000 euro.

«I dati – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – sono in calo rispetto al 2021, quando furono stimati oltre 900.000 euro di danni, ma più alti rispetto al 2020, quando ci fermammo a circa 700.000 euro. Questa sostanziale stabilità indica che poco è stato fatto per migliorare la situazione. Occorre che le autorità competenti affrontino la questione con fermezza. I cinghiali si stanno diffondendo a macchia d’olio, e di recente abbiamo avuto anche avvistamenti di lupi in branco nel mantovano. Non possiamo permetterci di sottovalutare la situazione».

Qualora il danno ricada in istituti venatori di tutela (oasi di protezione, z.r.c.), l’entità dell’indennizzo erogabile sarà al 100% a carico di Regione Lombardia. Qualora invece il danno ricada in territorio di competenza ATC, l’indennizzo erogabile sarà erogato al 90% da Regione Lombardia e al 10% dall’ATC competente per territorio.





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