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Forti aumenti e scadenze lampo: le aziende dell'Alto mantovano chiedono chiarimenti ai consorzi di bonifica
News e comunicati ^
 
19 Gennaio 2023


 
Aumenti folli nei tributi da versare annualmente ai consorzi di bonifica, comunicati per giunta a pochissima distanza dalla scadenza. Azioni che mettono in seria difficoltà i bilanci aziendali e che rischiano di avere pesanti conseguenze nel medio-lungo periodo. Questo il grido di allarme di numerose aziende associate a Confagricoltura Mantova della zona dell’Alto mantovano, quella che si snoda tra gli splendidi paesaggi delle colline moreniche.

«Quello che contestiamo – spiega il titolare di un’azienda produttrice di cereali e orticole tra Cavriana e Volta Mantovana – è l’entità folle di questi aumenti, e soprattutto la loro tardiva comunicazione. Sui nostri 100 ettari infatti abbiamo pagato più di 68.000 euro nel 2021 e circa 73.000 lo scorso anno. Oltre a questi, il 12 dicembre scorso abbiamo ricevuto un avviso di pagamento per altri 36.000 euro, con scadenza al 31 del mese stesso. Un qualcosa a mio avviso inaccettabile, per importo e tempistiche, che incide in maniera pesante sui nostri bilanci e sull’organizzazione dei piani colturali». In altri terreni che l’azienda ha nella zona di Piadena, gli aumenti hanno toccato anche il 120%.

Stessa situazione anche per un’altra realtà aziendale, produttrice di vino tra le colline di Cavriana: «Abbiamo un costo di circa 1000 euro ad ettaro – spiega il titolare – ed entro fine 2022 abbiamo dovuto pagare 20.000 euro circa. Quello che chiedo è una diversa gestione dell’attività dei consorzi, partendo da maggiori controlli e minori sprechi. C’è qualcuno che fa il furbo usando acqua anche al di fuori del proprio turno, e questo non può più essere tollerato». Questi aumenti generano anche problemi nella compravendita e nell’affitto dei terreni: «Chi acquisterebbe o affitterebbe un appezzamento che, solo di gestione idrica, si trova gravato da oltre mille euro ad ettaro?».

La preoccupazione dunque, oltre ad essere attuale, si proietta anche sulla prossima stagione irrigua, che rischia di essere ancora estremamente critica, date le scarse precipitazioni che sono finora cadute nel nord Italia: «Riconosciamo certamente l’importanza del lavoro dei consorzi – spiega Confagricoltura Mantova – ma è chiaro come il sistema vada complessivamente riorganizzato. Crediamo che possa essere utile anche un coinvolgimento della pubblica amministrazione nella gestione dei costi idrici, dal momento che quella collinare è una zona che ha raggiunto il valore odierno, sia dal punto di vista agricolo che soprattutto da quello paesaggistico, grazie all’inizio delle irrigazioni, qualche decennio fa».





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