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Crisi energetica, dall'Europa misure insufficienti
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20 Ottobre 2022


Il presidente Alberto Cortesi
Il presidente Alberto Cortesi
 
Le misure contenute nel pacchetto presentato pochi giorni fa dalla Commissione Europea, riferito ai costi dell’energia e la sicurezza degli approvvigionamenti, sono «poco efficaci e tempestive nell’ottica di contrastare la crescita senza precedenti e la volatilità del prezzo del gas, che stanno mettendo in enorme difficoltà aziende e famiglie».

Queste le parole del presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, in linea con quanto affermato anche a livello nazionale da Confagricoltura: «Il calo del prezzo del gas che registrato negli ultimi giorni fa certamente capire il ruolo di primo piano giocato dalla speculazione – aggiunge – ma è innegabile che le misure proposte a livello comunitario siano del tutto inadeguate. Non sono previsti infatti nuovi stanziamenti, bensì potrà solo essere rimodulata una parte dei fondi di coesione 2014-2020. Per il nostro paese in sostanza arriverebbero appena 4 miliardi di euro, una somma troppo esigua, se si considera che i costi energetici hanno ormai un’incidenza del 25% sul totale delle spese».

Tutto ciò cozza ad esempio con la recente decisione del governo tedesco di fissare un prezzo sul gas e stanziare 200 miliardi di euro per il sostegno a famiglie e aziende: «Nonostante la grave crisi che stiamo attraversando, la Ue ha deciso di non variare i sostegni all’agricoltura. Ma così facendo si mette a serio rischio il funzionamento del mercato unico».

Confagricoltura dunque ha avanzato numerose proposte, con la speranza che il nuovo governo le recepisca quanto prima. A livello Ue serve reimpostare un sistema di politiche economiche legato al potenziamento della competitività aziendale, oltre a un nuovo posizionamento delle materie prime agricole rispetto al mutato scenario mondiale. Ribadito il deciso “no” al Nutriscore, servirà lavorare per nuovi fondi al settore, data l’imminente riforma Pac peggiorativa. Senza dimenticare una rivisitazione del Green Deal e della strategia “Farm to Fork”.

A livello nazionale invece prioritaria la riduzione del cuneo fiscale, l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto del carburante agricolo, l’eliminazione dell’Imu sui terreni in affitto, la rinegoziazione dei mutui agrari e gli incentivi per la produzione di energie rinnovabili (biogas, fotovoltaico, biometano).





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