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15 Dicembre 2022

Rinnovata per un altro anno, fino almeno alla fine del 2023, l’autorizzazione per l’utilizzo del glifosato. Questo l’ultimo, grande successo sindacale di Confagricoltura, che fin dall’inizio della querelle sulla presunta tossicità della molecola erbicida si era detta contraria, supportata naturalmente da dati scientifici.
Quegli stessi dati oggi dicono che “le prove scientifiche disponibili non soddisfano i criteri per classificare il glifosato come cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione, coerentemente con il parere già espresso nel 2017”. Prolungata dunque l’autorizzazione all’utilizzo, per permettere all’AGG (gruppo di valutazione sul glifosato composto da Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia) di completare le sue analisi, e fornire alla fine del prossimo anno un parere definitivo sulla molecola.
«Ulteriore dimostrazione, l’ennesima, di come si sprechi tempo per discutere del nulla – afferma Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – dal momento che il glifosato non è tossico, e continua a non esserlo. Come più volte ribadito dalla scienziata e senatrice Elena Cattaneo, nostra graditissima ospite anche all’ultimo Food&Science Festival, vi sarebbero rischi soltanto se ingerissimo ogni giorno, per tutta la vita, circa 270 chilogrammi di pasta proveniente da grano trattato con la sostanza. Un’ipotesi alquanto improbabile».
Si ricorda naturalmente che l’Italia da anni mantiene il divieto di utilizzo del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione, e ne regola quello nei campi con limitazioni previste dall’etichetta (dosi per ettaro e colture) e dal Pan (max 50% della superficie aziendale per ogni anno).

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