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22 Luglio 2022

«Non ci stancheremo mai di ripeterlo: riassumere le qualità nutrizionali di un prodotto alimentare con una lettera o con un colore è decisamente poco convincente e, in alcuni casi, addirittura fuorviante per i consumatori».
Così il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, si è espresso in merito al sistema di etichettatura degli alimenti “NutriScore”, che andrebbe a penalizzare fortemente i prodotti agroalimentari italiani, classificando gli alimenti da buoni (bollino verde) a cattivi (bollino rosso) senza fornire alcuna informazione utile su porzioni e frequenze di consumo consigliate.
Sì perché entro la fine di quest’anno la Commissione Europea dovrà decidere il sistema unico di etichettatura fronte pacco (supplementare rispetto alla tabella nutrizionale già presente sul retro delle confezioni) che tutti i paesi membri Ue dovranno adottare.
E la risposta italiana al “NutriScore” è il sistema “NutrInform Battery”: «È un sistema – prosegue Cortesi – che utilizza il simbolo universalmente riconosciuto della batteria dei cellulari per controllare il consumo giornaliero di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale. Le batterie mostrano la quantità di questi elementi contenuta in una porzione dell’alimento considerato, nonché il suo apporto al fabbisogno giornaliero secondo i valori di riferimento dell’Efsa».
In gioco dunque il futuro di molte eccellenze italiane: «Se passasse il sistema “NutriScore” molte eccellenze alimentari europee, come ad esempio quelle che costituiscono la nostra dieta mediterranea, potrebbero essere ingiustamente additate come dannose o pericolose, perché giudicate da un algoritmo discutibile che non considera le porzioni consumate ma giudica gli alimenti solo su porzioni da 100g. Stiamo giocando una partita importante, che dobbiamo vincere tutti insieme. Inoltre, non esistono prove scientifiche che la dieta indotta dal “NutriScore” abbia effetti positivi sulla salute».

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