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Siccità: secondi raccolti a rischio in provincia di Mantova
News e comunicati ^
 
27 Giugno 2022


 
La siccità mette a forte rischio non solo i primi, ma anche i secondi raccolti. Se finora infatti l’acqua è stata utilizzata più o meno normalmente, con purtroppo alcune eccezioni, da qui a fine estate sarà difficile avere la stessa disponibilità idrica: «Anzi – spiega l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – temiamo che sarà difficile avere acqua in generale. Se le cose andranno avanti così, con mancanza di piogge, temperature alte e vento, prevediamo tempi difficili».

Importanti i dati forniti dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova: dalla stima delle Pac sembra infatti che le intenzioni siano quelle di seminare circa 15.000 ettari in tutta la provincia, prevalentemente a mais, soia e sorgo, vale a dire il 10% della S.a.u. seminativi: «Attenzione – ammonisce il presidente Alberto Cortesi – perché i costi di produzione sono saliti, nel caso della soia ad esempio, in media del 30%, con punte anche del 50% a seconda del numero di irrigazioni previste. Il rischio dunque è alto, e il nostro consiglio agli associati è quello di prestare grande cautela nelle scelte imprenditoriali. Puntiamo a portare a casa i primi raccolti, dal momento che vi è il forte rischio che non vi siano le risorse idriche per i secondi».

«Il mio (Canedole, ndr) è un comune fortunato – spiega Edoardo Gibelli, presidente dei Giovani di Confagricoltura Mantova – dato che peschiamo acqua dal Garda e ancora abbiamo un po’ di riserva. Di certo dobbiamo iniziare a lavorare fin da subito per gli accumuli, non possiamo aspettare di trovarci ancora in una situazione di emergenza come quella attuale. Cosa fare? Evitare gli sprechi, sistemare eventuali perdite nei canali e, da cittadini, tollerare alcuni sacrifici, come un minor livello dell’acqua nei laghi, penalizzante in ottica vacanze. Fondamentale però è che la gestione della risorsa idrica rimanga nelle mani della parte agricola. Se dovessero subentrare altri soggetti, la filiera alimentare sarebbe a rischio». Sulla questione secondi raccolti Gibelli è chiaro: «Le quotazioni attuali invogliano di certo a seminare, e da parte degli allevatori la necessità è alta, visti i prezzi stellari delle materie prime. Il rischio però, va detto, è elevatissimo: con costi di produzione triplicati e con questa situazione di siccità, non si ha la certezza di portare a termine i raccolti. Ai nostri associati dico dunque di seminare consapevolmente».

La misura dei danni sulle produzioni causati dalla siccità è stata calcolata con efficacia dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova. Si tratta di una stima ovviamente, e solo sui cereali autunno-vernini, dal momento che per quanto riguarda altre colture sarebbe decisamente prematuro esprimersi. Il calo complessivo si attesta attorno al 25%, e il danno maggiore è sul grano tenero, seminato in provincia di Mantova in circa 20.000 ettari. Ipotizzando una produzione media di 6 t/ha, il danno supera gli 11 milioni di euro (11.820.000 il dato esatto). Per quanto riguarda il grano duro, presente su circa 7.000 ettari in provincia, il danno invece ammonta a oltre 5 milioni di euro (5.628.000). Per i circa 4.000 ettari di orzo invece ecco un danno di 1.788.000 euro. Nel complesso, tocca quasi quota 20 milioni di euro (19.236.000 il computo preciso) il danno causato dalla siccità sui cereali autunno-vernini: «Tutto ciò – spiega Confagricoltura Mantova – non farà altro che aumentare le nostre importazioni dall’estero, dal quale siamo già largamente dipendenti».





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