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16 Giugno 2021

Nuova, importante rivelazione per quanto riguarda l’utilizzo del glifosato. Nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione Ue infatti è stato stilato il primo rapporto sulla sicurezza della sostanza, preparato dalle autorità di quattro stati (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) anziché da uno solo come da prassi Ue. Ebbene, lo studio ha confermato ulteriormente come il glifosato non sia né cancerogeno, né mutageno, né tantomeno tossico per la riproduzione. Le valutazioni finali spettano ora all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea dei chimici (Echa), che dovranno esprimersi, con una proposta legislativa da presentare ai vari paesi membri, entro il giugno del prossimo anno: «Questa – spiega Confagricoltura Mantova – è l’ennesima conferma sulla sicurezza di questo prodotto, che si aggiunge ai pareri positivi già espressi in passato dall’Epa (United States Environmental Protection Agency). I danni di una comunicazione scorretta e a senso unico sono già stati compiuti in questi mesi, basti pensare a tutti i comitati anti-glifosate nati. La verità è che chimica e agricoltura devono viaggiare di pari passo, i nostri imprenditori non possono fare a meno degli agrofarmaci, così come al tempo stesso non devono abusarne».
Nel frattempo, l’Italia mantiene il divieto di utilizzo del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione, e ne regola quello nei campi con limitazioni previste dall’etichetta (dosi per ettaro e colture) e dal Pan (max 50% della superficie aziendale per ogni anno), nonostante ne ammetta poi l’utilizzo per altre finalità, come il diserbo lungo le tratte ferroviarie. Giova in ogni caso ricordare, come più volte sottolineato dalla senatrice Elena Cattaneo, che affinchè il glifosate possa essere dannoso, occorrerebbe ingerire ogni giorno, per tutta la vita, circa 270 chilogrammi di pasta proveniente da grano trattato con la sostanza.

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