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Le intenzioni di semina per l'annata 2020
News e comunicati ^
 
06 Marzo 2020




Colture “tradizionali” stabili o in calo, in forte aumento invece quelle finora tradizionalmente meno presenti sul nostro territorio. È questa la prima fotografia che arriva del report riguardante le intenzioni di semina 2020, con Confagricoltura Mantova che ha svolto un’indagine presso i propri associati in base alle domande Pac in itinere, incrociando poi i dati con quanto fornito dal Mipaaf, su base Istat. Ecco allora che in provincia di Mantova le colture più in crescita per quest’anno sono il girasole (+20% rispetto al 2019), il pisello proteico (+10%) e il sorgo (+5%). Il girasole, coltivato su 580 ha nel 2019, risulta in forte aumento perché molto ricercato dall’industria alimentare, pronta a concedere prezzi interessanti tramite i contratti di filiera. Il pisello proteico invece (1.982 gli ettari lo scorso anno) è cresciuto notevolmente negli ultimi due anni per il fatto di essere impiegato come Efa (Ecological Focus Area, aree di interesse ecologico) nel greening, al posto della soia. Bene anche il sorgo (680 ha nel 2019), che anno dopo anno prende piede grazie alle sue ottimali necessità idriche, inferiori rispetto al mais. In aumento del 5% anche il frumento tenero, coltivato su 18.050 ha lo scorso anno: in questo caso la crescita sarebbe stata anche maggiore, ma le forti piogge autunnali hanno causato la perdita del 10% delle semine. Detto della sostanziale stabilità di orzo (5.170 ha) ed erba medica (28.600 ha), rispettivamente per i prezzi alti che sostengono la coltura e il diffuso utilizzo da parte delle aziende zootecniche da latte, veniamo ora alle note più dolenti. Drammatico il calo della barbabietola da zucchero, che perde un ulteriore 15% sui 780 ettari coltivati nel 2019. La coltura è quasi in via d’estinzione nel mantovano, a causa delle basse rese delle ultime due annate, a dispetto dell’elevato premio accoppiato Pac. Calo del 10% invece per il frumento duro (8.960 ha), che risente indubbiamente della bassa qualità ricavata negli ultimi anni. La soia (13.200 ha) fa registrare un -5%, per il problema cimice asiatica e perché impiegata meno come Efa, mentre il mais (soprattutto quello da granella) registra un -3% (59.200 ha).

 





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