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L'Epa conferma: il glifosate non รจ cancerogeno
News e comunicati ^
 
05 Febbraio 2020


La scienza assesta un’altra poderosa spallata alle fake news legate al glifosate: l’Epa infatti (United States Environmental Protection Agency) ha pubblicato il suo più recente studio, che ribadisce nuovamente come il noto erbicida sia assolutamente sicuro e non cancerogeno. “L’agenzia ha concluso – si legge nel documento pubblicato – che non vi sono motivi di preoccupazione quanto a rischi di tipo alimentare per alcun segmento della popolazione. […] inoltre non sussistono rischi né di tipo residenziale, né di tipo professionale, né per gli astanti non-occupazionali”. Va ricordato che l’annuncio dell’Epa è solo l’ultimo in ordine di tempo. Prima si espressero in maniera positiva l’Efsa (European Food Safety Authority), l’Echa (European Chemicals Agency), la German BfR, il Jmpr (Joint Fao/Who Meeting on Pesticide Residues) e le autorità regolatorie di Australia, Canada, Corea, Nuova Zelanda e Giappone: «Il mondo scientifico si è espresso in maniera pressoché unanime – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – eppure sembra che ancora non basti. I danni di una comunicazione scorretta e a senso unico sono già stati compiuti in questi mesi, basti pensare a tutti i comitati anti-glifosate nati in questo periodo. La verità è che chimica e agricoltura devono viaggiare di pari passo, i nostri imprenditori non possono fare a meno degli agrofarmaci, così come al tempo stesso non devono abusarne». Ma qui di abuso certamente non si tratta perché, come ha ricordato la senatrice a vita Elena Cattaneo sulle colonne del “D” di Repubblica, affinchè il glifosate possa essere dannoso, occorrerebbe ingerire ogni giorno, per tutta la vita, circa 270 chilogrammi di pasta: «L’utilizzo di prodotti fitosanitari – prosegue Cortesi – consente non solo un efficace controllo delle infestanti, ma anche una conseguente riduzione al minimo delle pratiche di coltivazione dei terreni e delle emissioni di gas serra, preservando il suolo e aiutandoci nel nostro lavoro quotidiano, che ci permette  di produrre cibo per tutta la popolazione mondiale. Mi piacerebbe ascoltare cos’ha da dire ora chi fino a ieri si è ostinatamente schierato contro il glifosate».





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