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26 Luglio 2017

I cereali autunno-vernini sorprendono tutti. Nonostante un'annata caratterizzata da una pesante siccità e da devastanti gelate nel periodo primaverile infatti, frumento e orzo hanno fornito risultati produttivi ben al di sopra della media, come confermato dai dati forniti da Confagricoltura Mantova. Le rese hanno raggiunto anche i 70-80 quintali per ettaro, nei terreni più umidi, dove è stata effettuata una regolare irrigazione e dove sono stati eseguiti trattamenti antiparassitari e antifungini. Dati leggermente più bassi (ma in ogni caso buoni) invece nei terreni dove le colture sono state seguite meno, con 50-60 quintali per ettaro: “È la dimostrazione che dedicare attenzioni a queste colture è un atteggiamento che ripaga sempre – spiega il presidente di Confagricoltura Mantova Matteo Lasagna – risorse e investimenti tecnologici sono una strada sempre ottima da seguire. Frumento, sia tenero che duro, e orzo non sono colture di secondo piano, possono dare grandi soddisfazioni”. Molto bene anche il grano biologico, che in questo 2017 ha toccato quota 45-50 quintali per ettaro.
Anche a livello qualitativo l'annata produttiva 2017 si conferma ottima. Il peso specifico (84-85) e la percentuale proteica (13-14%) rendono il raccolto eccezionale, con i 18.898 ettari di frumento tenero, gli 8.051 di frumento duro e i 4.300 di orzo (Mantova, con circa 30mila ettari complessivi, è la prima provincia in Lombardia per estensioni) che regaleranno gioie ai produttori. A confermarlo sono le quotazioni economiche, che vedono il grano tenero arrivare fino a quota 176,50 euro alla tonnellata, un +11% rispetto al 2016, e il grano duro fino a 224,50 euro alla tonnellata, un +13% rispetto allo scorso anno. In leggero calo solo l'orzo (peso specifico 63-65), che cala del 4% rispetto al 2016 con 148 euro alla tonnellata. “Abbiamo risultati addirittura superiori alle attese – prosegue Lasagna – finalmente viene premiato un settore troppo spesso bistrattato a causa di rese produttive e prezzi troppo bassi. Ci si aspetta un ulteriore rialzo delle quotazioni, perchè la qualità è buona e i molini ne richiedono in gran quantità, con una predilezione per il Made in Italy. Rispetto allo scorso anno la situazione è diametralmente opposta. Nel 2016 abbiamo avuto performance produttive nella norma, ma prezzi in forte calo”.
A conferma della grande attenzione che Confagricoltura Mantova dedica al comparto vi è il progetto di filiera del grano mantovano, che è partito quest'anno assieme a Molino Magri e prevede la coltivazione, la raccolta e la trasformazione di grano tenero, varietà Bisanzio, esclusivamente virgiliano: “Crediamo fortemente nella possibilità di avere una filiera che porti alla produzione di pane mantovano. La varietà di grano tenero scelta ha fornito ottimi risultati”.

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