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23 Settembre 2016

Un allevamento intensivo di polli |
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Con votazione unanime la giunta regionale lombarda ha approvato il nuovo piano di controllo e sorveglianza dell’influenza aviaria. Il provvedimento, che ora attende solo di essere pubblicato sul bollettino ufficiale, è stato stilato in base alle norme approvate di recente a livello nazionale, che verranno adeguate dunque a livello regionale. Gli obiettivi principali sono identificare le aree ad alto rischio di introduzione del virus, adottare ogni misura possibile per prevenirne la diffusione, localizzarne l’eventuale presenza negli allevamenti intensivi o nelle popolazioni di uccelli selvatici e attivare un sistema rapido per la diagnosi precoce in caso di trasmissione del virus dalle specie selvatiche a quelle domestiche.
Vengono dunque notevolmente intensificati i controlli. Nel caso in cui gli Osa (Operatori del settore alimentare) dovessero attivare nuovi allevamenti, aumentare la consistenza dei capi allevati, procedere con opere di ristrutturazione degli allevamenti o cederne la proprietà, il servizio veterinario competente per il territorio in questione dovrà rilasciare il proprio parere positivo in materia di norme di biosicurezza per requisiti strutturali, funzionali e gestionali.
Obblighi ancora più ristretti per quanto riguarda le distanze in caso di apertura di nuovi allevamenti o di aumento della consistenza dei capi allevati. La distanza tra gli allevamenti di tacchini dovrà essere superiore o uguale a tre chilometri, così come quella tra gli allevamenti a lunga vita (ovaiole/riproduttori) o tra tipologie produttive che non effettuano il vuoto biologico e tra quelli di tacchini e quelli a lunga vita. Tra gli allevamenti di tacchini e gli altri tipi di allevamenti avicoli la distanza dovrà essere invece di 1,5 chilometri, mentre lo spazio tra allevamenti avicoli diversi da tacchini, a lunga vita o privi di vuoto biologico sarà soltanto di un chilometro.

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